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Riflessione cosmoartistica ispirata dal film “Quasi amici”


Riflessione cosmoartistica ispirata dal film “Quasi amici”

  • Domenico Carbone

Chi trasforma un esistenza da vittima in esistenza d’artista crea bellezza seconda”

Riflessione cosmoartistica ispirata dal film “ Quasi amici” di  Francois Cluzet

Ognuno di noi ha delle profonde convinzioni che provengono dalla propria storia, dall’educazione, dagli studi fatti. Lentamente ci costruiamo una visione di noi stessi e del mondo. Queste visioni sono a volte in contrasto tra loro e ci lasciano dei dubbi. Ad esempio dentro di me nel tempo si era costruito un dubbio irrisolto. Ci sono due opposte concezioni dell’evoluzione che provengono dalla fisica e dalla biologia che sono in contrapposizione. La prima concezione, quella che proviene dalla fisica è quella di un motore che smetterà di funzionare.  Dal secondo principio della termodinamica sappiamo che ogni trasformazione produce un aumento dell’entropia che è come dire un aumento del disordine. Per cui l’entropia crescerà sempre e il motore si fermerà. La seconda è quella di un mondo vivente che si sviluppa attraverso ordine e complessità crescenti. Come si conciliano queste due opposte visioni? Con la teoria delle strutture dissipative Prigogine, in modo geniale, mette d’accordo queste due realtà perché la relazione tra entropia e disordine viene vista secondo una nuova prospettiva. Nei punti di biforcazione possono emergere spontaneamente stati d’ordine più elevati senza contraddire la seconda legge della termodinamica. Nel mondo vivente ordine e disordine si creano sempre in modo simultaneo. Le strutture dissipative sono isole d’ordine nel mare del disordine. Ad esempio , gli organismi viventi assumono strutture ordinate (il cibo) dal loro ambiente e lo usano come risorse per il loro metabolismo, poi  disperdono strutture d’ordine inferiore (i materiali di scarto). In questo modo “l’ordine fluttua nel disordine”. (1)

Se usiamo questa riflessione e cioè che ordine e disordine si creano sempre simultaneamente e l’applichiamo alla vita del protagonista del film “ Quasi amici” possiamo affermare che la vita di Philippe è come quella di un motore che si sta fermando. Tutto è organizzato nella sua vita e lui si sta spegnendo.

Philippe ha seguito di un grave incidente che l’ha reso tetraplegico ha perso la bellezza del vivere. Vorrebbe riconquistarla ma non sa come fare. Nella sua vita è precipitata la bruttezza,  dalla testa in giù il suo corpo non percepisce più nulla. Il corpo è diventato una prigione che non gli da piu’ nessuna sensazione.

La sua vita , ben organizzata ha smesso d’essere vitale. Gli manca l’amore e la gioia di vivere. L’incidente che lo ha colpito ha creato una distanza tra lui e il mondo che non riesce a superare. Ha paura di non essere accettato. Le persone che lo incontrano si rapportano a lui in quanto ricco aristocratico miliardario e malato. Tutto ciò lo ha profondamente stancato. La noia e la disperazione stanno per assalirlo. E’ alla ricerca di qualcosa di nuovo.

Questo è il momento del vuoto. Spesso, in questi casi, il vuoto viene riempito con immagini obsolete del passato o con ricordi nostalgici che esprimono il bisogno di bellezza che la mente cerca in cose conosciute. La paura del vuoto è enorme. Frequentemente si rimane in rapporti anche sadomasochistici che però riempiono, malamente, la vita.

Il rischio di fare la vittima è enorme. Philippe ne avrebbe tutto il diritto. Forze cosmiche si sono accanite contro di lui. Prima ha ricevuto moltissimo. La salute, la ricchezza e l’amore. Poi sono arrivati i duri colpi della vita. L’impossibilità d’avere figli, la malattia, la morte della donna amata e un grave incidente.

Come resistere a questi duri colpi?

Dio mette a dura prova Giobbe così come accade al protagonista del film dei fratelli Coehn  “ A serious man” , un uomo che viene tradito e abbandonato dalla moglie, con grandi problemi di lavoro. Una storia che finisce col protagonista che viene informato d’essere ammalato gravemente. Tutto sembra senza senso.

Il dolore che colpisce quest’uomo sembra l’espressione di un Dio stupido che si accanisce sugli uomini divertendosi per le loro disgrazie così come viene stupendamente raccontato nel divertente e irriverente film “ Dio esiste e vive a Bruxelles” di Jaco Von Dormael.

Se quindi non si crede a un Dio onnipotente e perfetto e neanche al destino come rapportarsi al dolore quando arriva in forme così massicce?

La Cosmoart con la sua visione dell’uomo e del Cosmo può essere un aiuto per affrontare questi momenti con una visione personale e cosmica.

Per la Cosmoart il dolore è una forza cosmica e l’uomo può creare bellezza seconda attraverso la fusione delle forze umane e delle forze cosmiche. (2)( Quarto teorema della cosmoart )

L’uomo da sempre è stato attratto dalla bellezza. Ma oltre alla bellezza che si trova nella natura l’uomo ha saputo creare bellezza nella vita attraverso il suo agire artistico. Questa bellezza che chiamiamo bellezza seconda sino ad ora è stata creata dai grandi artisti con le loro opere immortali. (3)

Quindi oltre alle leggi della fisica e della biologia bisogna capire e imparare le leggi dell’arte perché oltre ad essere esseri reattivi noi abbiamo la libertà d’agire in modo creativo agli eventi che ci accadono.

L’uomo ha una dimensione corporea, l’Io-corporeo, ma anche una dimensione psichica, l’Io Psichico.

Nel lungo corso dell’evoluzione la complessità della specie è aumentata e di pari passo anche i processi cognitivi. La coscienza, ovvero la consapevolezza di Sé è l’ultimo dei processi cognitivi che includono, la percezione, l’emozione e il comportamento. Nella visione sistemica la mente è un processo. Bisogna abbandonare la visione cartesiana e comprendere che mente e coscienza non sono cose ma processi.

Secondo Antonio Damasio la mente è una proprietà emergente del cervello e in particolare di un gruppo di neuroni. In definitiva per mantenere l’omeostasi il cervello mappa continuamente lo stato del corpo e questo mappaggio neurale che è chiamato “ proto-self”  è il precursore della coscienza.

Damasio dà un ruolo importante alle emozioni  che sono programmi di reazioni corporee  e i sentimenti che sono il modo attraverso cui la mente interpreta le emozioni. Quindi la dimensione psichica da un punto di vista evolutivo è una proprietà emergente che si presenta ad un certo momento della vita dell’Universo. Secondo l’ambientalista Californiano David Brower(1995) se la storia della terra venisse raccontata come se fosse avvenuta in sei giorni e la terra fosse nata a mezzanotte di Domenica, la vita sotto forma di prime cellule batteriche appare Martedì mattina alle 8,00. Venerdì verso le 4,00 di pomeriggio i microorganismi “ inventano” la riproduzione sessuale. Alle 1,30 del Sabato mattina si formano i primi animali marini e verso le 9,30 le prime piante e poi gli anfibi e gli insetti.

I mammiferi arrivano nel tardo pomeriggio e verso le 22,00 alcuni mammiferi si evolvono nei primi primati e verso le 23,40 compaiono le grandi scimmie. Otto minuti prima della mezzanotte le prime scimmie cominciano a camminare sulle due gambe. La prima specie umana, l’Homo abilis, appare alle 23,56 e poi via via le altre specie umane. La specie moderna appare in Africa ed Asia 11 secondi prima della mezzanotte  e in Europa 5 secondi prima. La storia umana scritta inizia circa due terzi di secondo prima della mezzanotte.

Secondo Damasio ci sono due tipi di coscienza, chiamati il sé centrale e il sé autobiografico. Quindi si forma un primo sistema di percezione e di regolazione dei comportamenti in funzione dell’ambiente e poi una capacità di costruire credenze, giudizi di valore che rappresenta la coscienza riflessiva. Associato alla coscienza riflessiva emerge il sé autobiografico che è una collezione d’immagini mentali che in definitiva rappresenta il modo in cui la mente rappresenta e racconta se stesso.

Nel suo libro “ Il SE’ viene dal cervello” Damasio descrive molto bene questi passaggi anche se usa la parola Sé per dire quello che noi ed altri autori chiamano Io.

Oltre alla dimensione corporea e a quella psichica esiste un’altra dimensione presente in natura e molto evidente nell’uomo. E’ la dimensione spirituale cioè la dimensione dove è presente la capacità di essere solidali, la capacità d’aiuto, d’amore verso l’altro, la capacità di perdonare. Tutto ciò non appartiene alla dimensione psichica che funziona secondo il principio del piacere. Ed infine c’è un’altra dimensione che è quella trascendentale o progettuale che è il Sé.

Il film è ispirato alla storia vera del tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo, un aristocratico miliardario francese e del suo badante Yasmin Abdel Sellou, che nel film viene chiamato Driss.

Il personaggio principale, Philippe, vive a Parigi in un bellissimo palazzo, quasi una reggia. E’ diventato tetraplegico a causa di un incidente mentre praticava parapendio. Con lui vive una figlia adolescente. Essendo molto ricco molte persone si prendono cura di lui e della casa.  Nonostante la sua condizione ama l’arte, la letteratura, la bellezza. La vita con lui è stata molto generosa ma anche molto dura perché ha perso la moglie a causa di un tumore e inoltre non ha figli naturali perché la donna non li ha potuti avere. Per questo motivo era stata adottata Elisa.

Driss invece è un giovane di colore, trasandato e rozzo che vive con il sussidio di disoccupazione e che cerca soltanto un’attestazione d’aver partecipato ad un colloquio di lavoro per continuare a ricevere i benefici assistenziali per sé e per la sua numerosa famiglia. Il giovane ha anche un passato criminale per rapina a mano armata e vive nella periferia di Parigi.

Sono due anime perse il primo sopravvive con grandi dolori, la sua vita è bloccata ed è all’orlo della disperazione. Il secondo vive alla giornata un po’ allo sbando. Appartengono a classi sociali molto diverse ma la loro amicizia cambierà entrambi. I due s’incontrano perché Philippe ha bisogno di un nuovo badante e Driss partecipa alla selezione concorrendo con altri candidati. Il giovane non ha nessun interesse a farsi assumere, vuole soltanto un attestato.

Durante il colloquio Driss si manifesta strafottente e un po’ arrogante, ma qualcosa colpisce l’animo del ricco miliardario. Il corpo del giovane esprime quella forza e quella vitalità che a lui manca. Inoltre si è stancato d’essere trattato come un malato, vuole accanto qualcuno che non si faccia intimidire dalla sua ricchezza e dalla sua condizione di salute. Vuole essere trattato come una persona. Potrebbe scegliere persone efficienti e cortesi ma è rimasto colpito dal “ diavolo”, un giovane nero inesperto che non ha il senso della misura e delle convenzioni. Lo invita a presentarsi il giorno successivo per ritirare l’attestato di partecipazione e così il giovane può tornare a casa dove vive con ragazzi di varie età e con una zia. Originario del Senegal era stato dato in adozione ad una zia che aveva numerosi figli e che viveva a Parigi. La donna stanca del comportamento irresponsabile del giovane per essere sparito per sei mesi lo caccia di casa. Il giorno successivo Driss si presenta da Yvonne, l’assistente, che gli mostra la casa e le mansioni. Lui dovrà decidere se prendere l’attestato oppure fare un mese di prova e vivere così nel lusso e nella ricchezza.” Sei capace di mantenere fede ad un contratto? “ Driss raccoglie la sfida e accetta la prova ma all’inizio il giovane mostra tutta la sua ignoranza di come si deve gestire una persona tetraplegica e tuttavia ha una sua attenzione e una sua modalità di prendersi cura del ricco aristocratico e tra i due nasce una certa intesa. Il giovane fa rivivere al ricco malato emozioni ormai assopite: lo porta di notte a fare una passeggiata in riva alla Senna, gli fa fumare una sigaretta con cannabis, lo fa divertire con le sue battute. Per Philippe è una boccata d’aria fresca e nuova nella sua vita. Sono molto diversi l’uno dall’altro, ciò nonostante hanno molte cose in comune. Il gusto di competere, la velocità, la capacità d’infrangere le regole, l’amore per le donne e per la bellezza, il piacere. Il giovane viene assunto dopo il mese di prova e tra i due si sviluppa sempre piu’ una confidenza che va oltre il rapporto professionale. Si raccontano le proprie vite e si consigliano reciprocamente su come affrontare i problemi della loro esistenza. Driss dice a Philippe che deve intervenire sulla figlia che ha un comportamento troppo ribelle e Philippe insegna al giovane come apprezzare l’arte astratta al punto che Driss si cimenterà a realizzare un suo dipinto che il ricco miliardario riuscirà anche a vendere ad una buona cifra.

Philippe ha una relazione epistolare con una donna di nome Elèonore. Il linguaggio è molto romantico e letterario molto lontano dal mondo di Driss che è piu’ vicino al corpo, alla carne. Il giovane lo incoraggia a incontrarla, ma lui tentenna perché teme un rifiuto a causa della sua condizione fisica.

Finalmente si decide e le scrive mandandole una fotografia.

Ogni anno per il suo compleanno Philippe organizza una festa dove accorrono tutti i suoi parenti. Vengono per controllare il suo di stato di salute perché sperano nell’eredità. Viene suonata musica classica e Philippe cerca di mostrare a Driss la bellezza di certi pezzi, ma il giovane si annoia perché quella musica non è ballabile e gli mostra quali sono le sue musiche preferite facendogli ascoltare gli Earth, Wind e Fire ed esprimendo con un balletto improvvisato tutta la sua carica vitale.

Nel rapporto epistolare qualcosa sta cambiando. Elèonore ha inviato una lettera con una sua fotografia e Philippe si decide ad incontrarla ma all’ultimo momento scappa per la paura di non essere accettato nella sua condizione. Durante un viaggio nel suo jet privato il ricco miliardario sorprende Driss dandogli una busta contenente il denaro ricavato dalla vendita del quadro.

Tornati dal viaggio i due trovano un giovane ferito, parente di Driss, che è nei guai per problemi con bande criminali. Driss deve tornare alla sua famiglia e usa la sua nuova esperienza e i soldi guadagnati per risolvere un po’ di problemi. Per Philippe è un momento difficile. Per lui è come tornare alla vecchia vita. Tutto quello di nuovo che aveva conquistato e messo nella sua vita lentamente si spegne. Il ricco aristocratico torna a chiudersi nella sua torre d’avorio e nel suo rifiuto verso il mondo e diventa preda dell’apatia e della disperazione. Si fa crescere la barba e la sua mente si riempie di brutti pensieri.

Yvonne, la governante, capisce che deve agire e di sua iniziativa richiama Driss e con lui torna il gioco e l’allegria nella vita di Philippe e anche la voglia d’amore. La corsa in macchina inseguiti dalla polizia rappresenta la sintesi del rapporto tra Philippe e Driss, l’amore per il rischio e l’avventura, la capacità di infrangere le regole, la capacità di giocare e inventare. Entrambi smettono  di essere “ malati” o vittime del sistema ma vivono alla grande sfidando anche la morte. Adesso Philippe e Driss sono diventati una persona sola e con l’incontro con Eleonore Driss può lasciare Philippe che ormai ha capito la lezione e può andare da solo

  • (1) Vita e Natura. Una visione sistemica. Di F. Capra e P. Luisi pag. 205
  • (2) Teoremi ed assiomi della Cosmoart di A. Mercurio pag.16
  • (3) Il mito d’Ulisse e la bellezza seconda pag. 9

Dott. Domenico Carbone
Psicologo Psicoterapeuta a Roma

AMBITI DI INTERVENTO

  • Psicoterapia individuale
  • Psicoterapia di coppia
  • Psicoterapia di gruppo
  • Dipendenze (affettive, sessuali, alimentari, etc ..)
Dott. Domenico Carbone - Psicologo Psicoterapeuta a Roma
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